Trovare lavoro – Le venti “cose” da attenzionare per trovare e mantenere un lavoro “sostenibile nel tempo” | ADLABOR
Scenario: verso l’era dei Robot….
Le attività ripetitive verranno progressivamente affidate alle macchine; già oggi nel mondo ci sono circa 3,5 milioni di robot che lavorano nelle industrie ed il loro numero sembra inevitabilmente destinato a crescere. Tutte le attività ripetitive verranno progressivamente affidate alle macchine (alcuni scenaristi americani ipotizzano addirittura che di qui a dieci o venti anni le più diffuse organizzazioni avranno un massimo di trecento o cinquecento dipendenti, mentre ancor oggi abbiamo tante multinazionali con migliaia di dipendenti).
Contemporaneamente si andrà sempre più verso attività basate su un apporto di manualità (i.e. massaggiatore/ce, restauratore/ce ecc.) e su un apporto relazionale o discrezionale significativo (i.e. insegnante, coach ecc.). Queste attività, in particolare quelle manuali, dovrebbero essere quelle in grado di garantire più di altre una buona continuità di attività nel tempo (artrite permettendo nel caso del massaggiatore/ce). Per converso potrebbero essere parzialmente erose dalle intelligenze artificiali (vedi chat gpt) alcune attività intellettuali, soprattutto in quei contesti in cui la logica del risultato continuerà ad essere privilegiata rispetto alla logica di percorso. Non a caso negli ultimi dieci anni molte Aziende hanno privilegiato nelle loro assunzioni quelli che io definisco scherzosamente “idioti assertivi”, cioè, individui privi di autonomo pensiero critico, ma bravissimi ad implementare idee altrui con feroce e spietata efficienza.
Scenario: vivi e sopravvivi se sei veloce…..
L’attuale mondo lavorativo, caratterizzato e influenzato dalle continue innovazioni tecnologiche, sta andando incontro ad una progressiva trasformazione e si può facilmente comprendere come le nuove tecnologie condizionino le modalità concrete di svolgimento dell’attività lavorativa. Il modus operandi prevalente si sposta progressivamente su attività con organizzazioni estese, con messaggi che si estendono rapidissimamente sulla rete, coinvolgendo un numero incredibile di persone. Si andrà verso attività basate sull’originalità e sulla rapidità nella diffusione di messaggi e su una micro-imprenditoria diffusa.
In questo contesto di sviluppo non solo tecnologico, ma anche culturale, si inserisce il fenomeno dello “smart working”, noto anche come “lavoro agile”: modello organizzativo nel quale la prestazione lavorativa viene svolta e valutata in assenza dei classici vincoli spaziali e temporali.
Lo smart working si basa su alcuni principi quali: la fiducia, che diventa un elemento essenziale nelle relazioni aziendali alla base di un corretto funzionamento dell’impresa (Ebert, 2009); l’autonomia sul lavoro, che favorisce un maggiore coinvolgimento dei dipendenti a tutti i livelli aziendali (Goodman, 1979), la flessibilità, tratto distintivo dei nuovi modelli di lavoro, che sempre più devono adeguarsi ai continui mutamenti del moderno contesto competitivo (Upton, 1995); la collaborazione e la comunicazione, che incarnano altri due aspetti chiave dello smart working (Maynard, 2014).
Appare evidente come la diffusione di questa modalità lavorativa, al netto degli evidenti vantaggi, possa creare difficoltà nel separare la vita lavorativa da quella domestica o addirittura avere effetti collaterali sulla capacità di sviluppare le relazioni sul posto di lavoro, un aspetto fondamentale per rendere al meglio.
Venti “cose” da attenzionare….
Focalizziamo ora venti cose da fare o non fare, o almeno ricordare perché un individuo abbia speranza concreta di trovare un lavoro, oggi o nei prossimi anni.
- Passione
La passione nel lavoro è ciò che alimenta la motivazione intrinseca, l’entusiasmo e la dedizione verso le attività professionali. Quando un individuo è guidato dalla passione, il lavoro smette di essere solo un mezzo per guadagnarsi da vivere, diventando un veicolo attraverso il quale esprimere se stessi e realizzare il proprio potenziale.
- Background scolastico
Un solido background scolastico offre una serie di vantaggi nell’ambito lavorativo. Innanzitutto, può aumentare le possibilità di essere selezionati per opportunità di lavoro, poiché molti datori di lavoro considerano i titoli di studio come un requisito fondamentale per determinate posizioni. Inoltre, può fornire una base di conoscenze e competenze specifiche che sono richieste in determinati settori o professioni. Infine, il background scolastico può contribuire a sviluppare competenze trasversali come la capacità di risolvere problemi, la comunicazione efficace, il lavoro di squadra e la capacità di apprendimento autonomo; queste competenze possono fare la differenza nel processo di selezione.
- Inglese
L’inglese è una competenza trasversale che può essere applicata in molti contesti lavorativi. La conoscenza dell’inglese è diventata indispensabile nel mondo del lavoro a causa della sua diffusione come lingua di comunicazione globale, dell’accesso alle risorse e alle informazioni professionali e delle opportunità di carriera che offre. Essere competenti in inglese può ampliare le prospettive lavorative e consentire una comunicazione efficace in contesti internazionali, contribuendo al successo professionale in un mercato del lavoro sempre più globale e interconnesso.
- Curriculum: formato europeo vs other
Nel contesto europeo, il formato del curriculum vitae (CV) europeo, noto anche come Europass, è ampiamente utilizzato. È stato sviluppato dall’Unione Europea per fornire uno standard comune e facilmente comprensibile per i datori di lavoro in Europa. Tuttavia, è importante notare che questo potrebbe non essere l’unico o il migliore formato in tutte le situazioni. Alcuni datori di lavoro o settori specifici potrebbero preferire altre tipologie di curriculum più tradizionali, come quello cronologico o funzionale. L’obiettivo fondamentale è creare un CV chiaro, ben strutturato e rilevante per massimizzare le opportunità di successo nella ricerca di lavoro.
- One page report
La sintesi è fondamentale nella ricerca del lavoro poiché consente di catturare l’attenzione dei reclutatori, fornire una visione d’insieme delle proprie competenze, rispettare le aspettative dei datori di lavoro, dimostrare abilità di comunicazione e facilitare la lettura e l’elaborazione delle informazioni. Un “one page report” ben realizzato può essere uno strumento potente per distinguersi e massimizzare le opportunità di successo nella ricerca del lavoro.
- Che lavoro voglio fare
Capire che lavoro si desidera fare richiede auto-riflessione, ricerca, esplorazione delle esperienze passate e apertura al cambiamento. È un processo individuale e unico che richiede tempo e dedizione.
- Foto o no
La decisione di includere una foto sul curriculum dipende dalle convenzioni locali e dal settore specifico. È consigliabile fare ricerche sulle aspettative del paese o del settore in cui ci si candida.
- “L’abito del curriculum”
Il “vestito” del curriculum si riferisce alla sua presentazione visiva e alla sua formattazione. È importante prestare attenzione a diversi aspetti per garantire un aspetto professionale e organizzato che faciliti la lettura e l’assimilazione delle informazioni da parte dei potenziali datori di lavoro (attenzione in particolare agli errori di ortografia e grammatica).
- I canali: Università, Scuole Superiori, Associazioni Alumni
Questi tre canali si impegnano a supportare gli studenti e gli ex studenti nel raggiungimento dei loro obiettivi professionali, offrendo risorse, opportunità di networking e sviluppo delle competenze. Corsi di formazione e workshop favoriscono il successo nella ricerca di lavoro ed il miglioramento delle competenze necessarie per essere preso in considerazione dagli eventuali datori di lavoro.
10. I canali tradizionali: giornali, database etc..
I canali tradizionali come i giornali e i database hanno perso parte della loro rilevanza a favore delle piattaforme di recruiting online e del networking. Tuttavia, è importante considerare una combinazione di approcci per massimizzare le opportunità di trovare lavoro, adattandosi alle tendenze del mercato del lavoro attuale.
11. I canali social media: LinkedIn, Instagram, Tik Tok e Facebook
I canali dei social media, come LinkedIn, Facebook, Instagram e TikTok, possono essere utili per trovare lavoro, ma la loro efficacia dipende dal settore, dal pubblico target e dall’uso appropriato di ciascuna piattaforma. Tuttavia, è anche importante bilanciare l’uso dei social media con altre strategie di ricerca del lavoro, come l’invio diretto di candidature e il networking offline.
12. I canali: Il Referral Marketing
Il Referral Marketing, ovvero il processo di ottenere raccomandazioni o referenze da persone di fiducia, sta guadagnando importanza per diversi motivi grazie alla sua affidabilità, alla riduzione dei rischi, all’accesso a opportunità nascoste, al coinvolgimento dei dipendenti e alla velocità di assunzione che offre. Sfruttare la rete di contatti e cercare raccomandazioni può diventare un vantaggio significativo nella ricerca di lavoro sia per l’individuo che per le organizzazioni aziendali.
13. Preparare il colloquio: la selling proposition
La selling proposition è un modo per distinguersi dagli altri candidati e convincere i selezionatori di essere il candidato migliore per la posizione. È necessario prepararsi in anticipo, mettere in evidenza i propri punti di forza e comunicare con chiarezza all’azienda il valore che si è in grado di apportare.
14. Lo script, o almeno la scaletta (30 sec o 3 min.)
È necessario personalizzare il proprio script in base agli obiettivi che ci si prefigge. Punti chiave su cui articolare il proprio script sono: introduzione, motivazione, background ed esperienze, competenze, risultati, adattabilità, capacità di apprendimento. Infine, è bene porre all’azienda tutte le domande pertinenti in merito al ruolo da ricoprire.
15. Gli errori fatali
Mancanza di preparazione: non fare una ricerca adeguata sull’azienda e sulla posizione. Questo può dimostrare disinteresse e poco impegno.
Arrivare in ritardo: essere in ritardo al colloquio di selezione è considerato un segno di mancanza di professionalità e rispetto nei confronti dell’azienda e del selezionatore.
Mancanza di fiducia e sicurezza: mostrare mancanza di fiducia in se stessi durante il colloquio può influire negativamente sulla percezione dell’intervistatore. È importante trasmettere sicurezza nelle proprie competenze e abilità.
16. L’intervista: professional credits vs organizational behaviours
Nell’intervista, è importante trovare un equilibrio tra i “professional credits” (esperienze lavorative pregresse) e gli “organizational behaviours” (comportamenti organizzativi). Da una parte, è fondamentale evidenziare le proprie competenze, i risultati e le esperienze passate per dimostrare le proprie capacità di svolgere il lavoro richiesto. Dall’altra parte, si deve anche dimostrare di avere i comportamenti e le qualità che si allineano con la cultura e i valori dell’organizzazione. Mostrare attitudini come la collaborazione, l’adattabilità e l’integrità può essere altrettanto importante quanto l’esperienza lavorativa. Il bilanciamento tra i due aspetti è cruciale per presentarsi come un candidato qualificato e compatibile con l’azienda.
17. Esempio di professional credits
Il vissuto professionale ovvero la somma di competenze ed esperienze maturate, rappresentano in modo facilmente comprensibile i “professional credits” che una volta venivano definiti nelle aziende industriali “il capolavoro”, cioè i progetti più significativi sviluppati.
18. Esempio di organisational behaviours
Gli “organizational behaviours” più importanti per le aziende possono variare a seconda del contesto e dell’industria. Tuttavia, esistono due comportamenti che spesso sono considerati fondamentali in molti ambienti aziendali: la collaborazione e l’adattabilità. Il primo, promuove l’efficienza, la condivisione delle conoscenze e la capacità di raggiungere obiettivi comuni. Il secondo invece, implica la flessibilità, la capacità di apprendere nuove competenze e di affrontare situazioni impreviste in modo positivo e produttivo.
19. Il congedo
Tra i più importanti errori che possono essere commessi dal candidato ricordiamo: non inviare un’email di ringraziamento o non esprimere gratitudine per l’opportunità di essere stato intervistato. Questo può trasmettere una mancanza di interesse o di attenzione nei confronti del processo di selezione. Non chiedere informazioni sull’esito dell’intervista o sulle fasi successive del processo di selezione. Non dimostrare interesse nel conoscere il progresso del processo può trasmettere una mancanza di impegno e di attenzione verso l’opportunità.
20. L’accademia del Cimento: Galileo Galilei
Nel contesto lavorativo, il motto “prova e riprova” dell’Accademia del Cimento di Galileo Galilei può essere interpretato come l’importanza di sperimentare, testare e imparare dai risultati ottenuti. “Prova e riprova” sottolinea l’importanza di imparare dagli errori, di perseverare nell’affrontare sfide e di sviluppare nuove competenze attraverso l’esplorazione e l’esperienza. Questo approccio può portare a nuove scoperte, successi e crescita professionale. In sintesi, vincono sempre i più testardi ed i più tenaci, non i migliori.
A cura di Aldo Magnone ([email protected]), Partner di Arethusa Srl.