Procedimento disciplinare: il lavoratore non ha diritto ad essere difeso da un avvocato | ADLABOR

Nel sistema delineato dall’art. 7 dello Statuto dei Lavoratori, il diritto di difesa è ampiamente garantito al lavoratore da una serie di obblighi posti in capo al datore di lavoro quali:

• procedere alla contestazione dell’addebito nei confronti del lavoratore;
• sentire il lavoratore a sua difesa, con la possibilità per quest’ultimo di farsi assistere da un rappresentante del sindacato cui aderisce o al quale conferisce specifico mandato;
• attendere 5 giorni (o il diverso periodo previsto dal CCNL applicato dall’azienda) prima di dar corso alla comminazione della sanzione disciplinare.

Il mancato rispetto di tali prescrizioni comporta l’invalidità dell’intero procedimento disciplinare.

Ma cosa succede se il lavoratore richiede di esporre le proprie controdeduzioni con l’assistenza di un avvocato?

Secondo orientamento unanime della giurisprudenza, è escluso il diritto del lavoratore di pretendere l’assistenza da parte di un legale, essendogli esclusivamente riconosciuta dalla legge la facoltà di farsi assistere da un rappresentante sindacale di fiducia (si vedano fra le altre, Cass. Sez. Lav., Sent. 17 marzo 2016, n. 5305 e Cass. Sez. Lav., Ord. 11 dicembre 2009, n. 26023).

L’art. 7 L. 300/1970, infatti, non fa alcun riferimento alla difesa c.d. tecnica assicurata da un avvocato che è normalmente prevista dall’ordinamento solo per il giudizio penale (art. 24 comma 2 Cost.) e che può essere riconosciuta o meno, al di fuori di tale ipotesi, in base alla valutazione discrezionale del Legislatore.

Pertanto nell’ambito del procedimento disciplinare ex art. 7 L. 300/1970, il datore di lavoro è legittimato a rifiutare l’audizione a difesa del lavoratore che pretende di rendere le proprie controdeduzioni con l’assistenza di un legale, mentre dovrà consentirgli l’assistenza da parte di un sindacalista, anche appartenente ad una associazione sindacale estranea a quelle presenti in azienda o firmatarie del CCNL.

A cura di Francesco Bedon