Adeguamento della disciplina degli agenti commerciali indipendenti (D.Lgs. 15 febbraio 1999, n.65)

ARTICOLO 1

1. Il secondo comma dell’art. 1742 del codice civile, aggiunto dall’art. 1, comma 1, del decreto legislativo 10 settembre 1991, n. 303, è sostituito dal seguente:

“Il contratto deve essere provato per iscritto. Ciascuna parte ha diritto di ottenere dall’altra un documento dalla stessa sottoscritto che riproduca il contenuto del contratto e delle clausole aggiuntive. Tale diritto è irrinunciabile.”.

ARTICOLO 2

1. Il primo comma dell’art. 1746 del codice civile è sostituito dal seguente:

“Nell’esecuzione dell’incarico l’agente deve tutelare gli interessi del preponente e agire con lealtà e buona fede. In particolare, deve adempiere l’incarico affidatogli in conformità delle istruzioni ricevute e fornire al preponente le informazioni riguardanti le condizioni del mercato nella zona assegnatagli, e ogni altra informazione utile per valutare la convenienza dei singoli affari. é nullo ogni patto contrario.”.

ARTICOLO 3

1. L’art. 1748 del codice civile, come modificato dall’art. 2 del decreto legislativo 10 settembre 1991, n. 303, è sostituito dal seguente:

Art. 1748 ( Diritti dell’agente ). – Per tutti gli affari conclusi durante il contratto l’agente ha diritto alla provvigione quando l’operazione è stata conclusa per effetto del suo intervento.

La provvigione è dovuta anche per gli affari conclusi dal preponente con terzi che l’agente aveva in precedenza acquisito come clienti per affari dello stesso tipo o appartenenti alla zona o alla categoria o gruppo di clienti riservati all’agente, salvo che sia diversamente pattuito.

L’agente ha diritto alla provvigione sugli affari conclusi dopo la data di scioglimento del contratto se la proposta è pervenuta al preponente o all’agente in data antecedente o gli affari sono conclusi entro un termine ragionevole dalla data di scioglimento del contratto e la conclusione è da ricondurre prevalentemente all’attività da lui svolta; in tali casi la provvigione è dovuta solo all’agente precedente, salvo che da specifiche circostanze risulti equo ripartire la provvigione tra gli agenti intervenuti.

Salvo che sia diversamente pattuito, la provvigione spetta all’agente dal momento e nella misura in cui il preponente ha eseguito o avrebbe dovuto eseguire la prestazione in base al contratto concluso con il terzo. La provvigione spetta all’agente, al piè tardi, inderogabilmente dal momento e nella misura in cui il terzo ha eseguito o avrebbe dovuto eseguire la prestazione qualora il preponente avesse eseguito la prestazione a suo carico.

Se il preponente e il terzo si accordano per non dare, in tutto o in parte, esecuzione al contratto, l’agente ha diritto, per la parte ineseguita, ad una provvigione ridotta nella misura determinata dagli usi o, in mancanza, dal giudice secondo equità.

L’agente è tenuto a restituire le provvigioni riscosse solo nella ipotesi e nella misura in cui sia certo che il contratto tra il terzo e il preponente non avrà esecuzione per cause non imputabili al preponente. é nullo ogni patto piè sfavorevole all’agente.

L’agente non ha diritto al rimborso delle spese di agenzia.”.

ARTICOLO 4

1. L’art. 1749 del codice civile è sostituito dal seguente:

Art. 1749 ( Obblighi del preponente ). – Il preponente, nei rapporti con l’agente, deve agire con lealtà e buona fede. Egli deve mettere a disposizione dell’agente la documentazione necessaria relativa ai beni o servizi trattati e fornire all’agente le informazioni necessarie all’esecuzione del contratto: in particolare avvertire l’agente, entro un termine ragionevole, non appena preveda che il volume delle operazioni commerciali sarà notevolmente inferiore a quello che l’agente avrebbe potuto normalmente attendersi. Il preponente deve inoltre informare l’agente, entro un termine ragionevole, dell’accettazione o del rifiuto e della mancata esecuzione di un affare procuratogli.

Il preponente consegna all’agente un estratto conto delle provvigioni dovute al piè tardi l’ultimo giorno del mese successivo al trimestre nel corso del quale esse sono maturate. L’estratto conto indica gli elementi essenziali in base ai quali è stato effettuato il calcolo delle provvigioni. Entro il medesimo termine le provvigioni liquidate devono essere effettivamente pagate all’agente.

L’agente ha diritto di esigere che gli siano fornite tutte le informazioni necessarie per verificare l’importo delle provvigioni liquidate ed in particolare un estratto dei libri contabili.

È nullo ogni patto contrario alle disposizioni del presente articolo.”.

ARTICOLO 5

1. Il primo comma dell’art. 1751 del codice civile, primo alinea, come sostituito dall’art. 4, comma 1, del decreto legislativo 10 settembre 1991, n. 303, è sostituito dal seguente:

“All’atto della cessazione del rapporto, il preponente è tenuto a corrispondere all’agente un’indennità se ricorrono le seguenti condizioni:”.

2. Dopo l’ultimo comma dell’art. 1751 del codice civile, come sostituito dall’art. 4 del decreto legislativo 10 settembre 1991, n. 303, e come modificato dal comma 1, è inserito il seguente:

“L’indennità è dovuta anche se il rapporto cessa per morte dell’agente.”.


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