Schema Demansionamento ante 25 giugno 2015 | ADLABOR
Demansionare un lavoratore è, in linea di principio, vietato dalla legge (articolo 2103 codice civile) ma vi sono alcuni casi in cui è possibile modificare in peius le mansioni del dipendente a fronte di specifiche ipotesi stabilite dalla legge o riconosciute dalla giurisprudenza
LAVORATORI INTERESSATI | RIFERIMENTI | DEMANSIONAMENTO CON ADIBIZIONE A MANSIONI INFERIORI (*) |
NOTE |
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Condizioni oggettive/di liceità | Effetti | |||
Tutti | Accordo tra lavoratore e datore di lavoro raggiunto a seguito di contenzioso successivamente conciliato in sede amministrativa o giudiziaria | Novazione del rapporto di lavoro, con possibilità di corrispondente trattamento normo-retributivo inferiore | L’accordo raggiunto nelle sedi protette diventa non impugnabile, in deroga al 2° co dell’art. 2103 c.c. | |
Tutti | Cass. 8.6.2001 n. 7821 | Occasionalità, temporaneità e marginalità dello svolgimento di mansioni inferiori | Mantenimento trattamento normo-retributivo previsto per le mansioni (superiori) svolte in via principale | |
Tutti | D.Lgs. 81/08, art. 42 | Inidoneità alla mansione specifica, accertata dal medico competente (§) | Mantenimento trattamento normo-retributivo precedente | |
Lavoratrici madri | D.Lgs. 151/01 artt. 7, 12 e 56
L. 1204/71 art. 3 |
Svolgimento di mansioni pesanti, pericolose, faticose, insalubri, rischiose o ritenute dall’Isp. Lav. pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino, dall’accertamento dello stato di gravidanza fino a 7 mesi di età del bambino | Mantenimento trattamento normo-retributivo precedente
Obbligo di reintegrazione nelle mansioni precedenti od in altre equivalenti al termine del periodo |
Altra condizione di liceità è ritenuto lo svolgimento di lavoro notturno (24-6) con effetti fino ad 1 anno di età del bambino (art. 53 D.Lgs. 151/01) |
Lavoratori in turno notturno | D.Lgs. 66/03 art. 15 | Inidoneità a prestazioni di lavoro notturno a causa di peggioramento condizioni di salute, accertata dal medico competente o da strutture sanitarie pubbliche (°) | La norma prevede espressamente che la contrattazione collettiva possa individuare soluzioni alternative . | Ipotizzabile trattamento normo-retributivo sia corrispondente a quelle delle mansioni di provenienza sia inferiore |
Lavoratori divenuti disabili | L. 68/99 art. 4 comma 4 | Inabilità allo svolgimento delle mansioni originarie a seguito di infortunio o malattia | Mantenimento trattamento normo-retributivo precedente | |
Lavoratori divenuti inidonei | D.Lgs. 81/08, art. 42 | Inidoneità alla mansione specifica accertata dal medico competente | Mantenimento trattamento normo-retributivo precedente | |
Lavoratori a rischio di licenziamento (per soppressione del posto di lavoro o di messa in CIG) | Cass. 18.10.1999 n.11727 e Cass. 22.8.06 n. 18269 (°) | Non strumentali soppressione del posto di lavoro o mutamenti organizzativi (con soppressione del posto) che non giustificano procedure di mobilità o di licenziamenti. Messa in CIG. (°)
Consenso (pieno ed esente da vizi) espresso dal lavoratore |
Adibizione mansioni inferiori | Non precisati gli effetti normo-retributivi. Si ritiene che debbano essere mantenuti quelli precedenti
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Lavoratori in mobilità | L. 223/91 art. 4 comma 11 | Attivazione di procedure di mobilità o di licenziamenti collettivi
Procedura conclusa con accordo sindacale con riassorbimento totale o parziale dei lavoratori ritenuti eccedenti |
Assegnazione a mansioni diverse da quelle svolte in precedenza, in deroga al 2° comma dell’art. 2103 cc | Si ritiene che la deroga riguardi l’inquadramento sia sotto il profilo della qualifica che del livello e del trattamento retributivo |
(*) In tutti i casi di demansionamento (tranne quello di lavoratori diventati inidonei al turno notturno o alla mansione specifica) la giurisprudenza prevede che le mansioni inferiori siano esistenti secondo l’assetto organizzativo insindacabilmente stabilito dall’imprenditore
(§) La norma accoglie sostanzialmente precedenti orientamenti giurisprudenziali che legittimavano il demansionamento di lavoratori per i quali una sopravvenuta infermità aveva determinato l’ineseguibilità delle mansioni originariamente svolte (cfr. Cass. Sez. Unite 7.8.1998 n. 7755 e Cass. n. 10339/00
(°) Per la giurisprudenza il patto di dequalificazione non costituisce una deroga all’art. 2103 c.c. ma un “adeguamento del contratto alla nuova situazione di fatto” e “corrisponde all’interesse del lavoratore stesso laddove l’alternativa sia costituita dal licenziamento”