27 Aprile 2021
Presentato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) | Adlabor
Il Consiglio dei Ministri ha trasmesso, in data 25 aprile 2021, al Parlamento il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il Piano italiano, che si inserisce all’interno del programma europeo Next Generation EU (NGEU) prevede investimenti pari a 191,5 miliardi di euro, finanziati attraverso il Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza, lo strumento chiave del NGEU e ulteriori 30,6 miliardi parte di un Fondo complementare, finanziato attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato nel Consiglio dei ministri del 15 aprile.
Il totale degli investimenti previsti è pertanto di 222,1 miliardi di euro.
Il PNRR, che prevede di destinare il 27% alla digitalizzazione, il 40% agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico, e più del 10% alla coesione sociale, è organizzato in sei missioni:
1 – “Digitalizzazione, Innovazione, Competitività, Cultura” (complessivamente 49,2 miliardi di cui 40,7 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 8,5 miliardi dal Fondo) con i quali promuovere la trasformazione digitale del Paese, sostenere l’innovazione del sistema produttivo, e investire in due settori chiave per l’Italia, turismo e cultura, con:
- fornitura di banda ultra-larga e connessioni veloci in tutto il Paese. Il Piano prevede incentivi per l’adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato, e rafforza le infrastrutture digitali della pubblica amministrazione, ad esempio facilitando la migrazione al cloud.
- per turismo e cultura, sono previsti interventi di valorizzazione dei siti storici e di miglioramento delle strutture turistico-ricettive.
2 – “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica” (complessivamente 68,6 miliardi di cui 59,3 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 9,3 miliardi dal Fondo), con i quali :
- migliorare l’economia circolare e la gestione dei rifiuti, per raggiungere target ambiziosi come il 65% di riciclo dei rifiuti plastici e il 100% di recupero nel settore tessile;
- rinnovare il trasporto pubblico locale, con l’acquisto di bus a bassa emissione, e parte della flotta di treni per il trasporto regionale con mezzi a propulsione alternativa;
- incrementare l’efficienza energetica di edifici privati e pubblici;
- realizzare importanti investimenti nelle fonti di energia rinnovabile (in particolare l’idrogeno semplificando le procedure di autorizzazione nel settore) nelle infrastrutture idriche, con l’obiettivo di ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile del 15% e nella riduzione del dissesto idrogeologico.
3 – “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile” (complessivamente 31,4 miliardi, di cui 25,1 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 6,3 miliardi dal Fondo) con i quali:
- sviluppare un’infrastruttura di trasporto moderna, sostenibile e estesa a tutte le aree del Paese, con un importante investimento nei trasporti ferroviari ad alta velocità, soprattutto nel centro-sud e con la modernizzazione e il potenziamento delle linee ferroviarie regionali, sul sistema portuale e nella digitalizzazione della catena logistica.
4 – “Istruzione e Ricerca” (complessivamente 31,9 miliardi di euro – di cui 30,9 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 1 miliardo dal Fondo), con i quali:
- rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e tecnico-scientifiche, la ricerca e il trasferimento tecnologico;
- Incrementare gli asili nido, le scuole materne, i servizi di educazione e cura per l’infanzia;
- risanare strutturalmente gli edifici scolastici;
- riformare i programmi di dottorato e dei corsi di laurea;
- sviluppare l’istruzione professionalizzante e rafforzare la filiera della ricerca e del trasferimento tecnologico.
5 – “Inclusione e Coesione” (complessivamente 22,4 miliardi – di cui 19,8 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,6 miliardi dal Fondo) con i quali:
- facilitare la partecipazione al mercato del lavoro, anche attraverso la formazione, rafforzare le politiche attive del lavoro e favorire l’inclusione sociale, anche con lo sviluppo dei centri per l’impiego e nell’imprenditorialità femminile, con la creazione di un nuovo Fondo Impresa Donna;
- rafforzare i servizi sociali e gli interventi per le vulnerabilità, ad esempio con interventi dei Comuni per favorire una vita autonoma alle persone con disabilità;
- favorire investimenti infrastrutturali per le Zone Economiche Speciali e interventi di rigenerazione urbana per le periferie delle città metropolitane.
6 – “Salute” (complessivamente 18,5 miliardi, di cui 15,6 miliardi dal Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza e 2,9 miliardi dal Fondo), con i quali:
- rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario e garantire equità di accesso alle cure;
- investire nell’assistenza di prossimità diffusa sul territorio e attiva 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità;
- potenziare l’assistenza domiciliare per raggiungere il 10% della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l’assistenza remota, con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali;
- aggiornare il parco tecnologico e le attrezzature per diagnosi e cura, con l’acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature, e nelle infrastrutture ospedaliere, ad esempio con interventi di adeguamento antisismico;
- rafforzare l’infrastruttura tecnologica per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, inclusa la diffusione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Il Piano, per facilitare la sua attuazione e contribuire alla modernizzazione del Paese e all’attrazione degli investimenti, prevede inoltre un ambizioso programma di riforme:
- della Pubblica Amministrazione, affrontando i problemi dell’assenza di ricambio generazionale, di scarso investimento sul capitale umano e di bassa digitalizzazione, con investimenti in una piattaforma unica di reclutamento, in corsi di formazione per il personale e nel rafforzamento e monitoraggio della capacità amministrativa; con semplificazione per la concessione di permessi e autorizzazioni; sul codice degli appalti ,per garantire attuazione e massimo impatto agli investimenti
- della Giustizia, con interventi sull’eccessiva durata dei processi per ridurre il forte peso degli arretrati giudiziari. Il Piano prevede assunzioni mirate e temporanee per eliminare il carico di casi pendenti e rafforza l’Ufficio del Processo; interventi di revisione del quadro normativo e procedurale, ad esempio un aumento del ricorso a procedure di mediazione e interventi di semplificazione sui diversi gradi del processo;
- della concorrenza come strumento di coesione sociale e crescita economica.
I tempi di queste riforme, che vanno dai servizi pubblici locali a energia elettrica e gas, sono stati pensati tenendo conto delle attuali condizioni dovute alla pandemia.
Per consultare il documento integrale, clicca qui: https://www.governo.it/sites/governo.it/files/PNRR_0.pdf