Nella circolare n. 18 del 1° febbraio 2022 (vedi nostra news del 3.2.2022), l’INPS, nel fare riferimento alle principali novità della riforma degli ammortizzatori sociali introdotta dalla legge di Bilancio per il 2022 (legge n. 234/2021), anche alla luce delle correzioni contenute nel recente decreto Sostegni-ter (D.L. n. 4/2022), evidenzia che, con l’entrata in vigore della riforma degli ammortizzatori sociali, si preclude sostanzialmente la possibilità di ricorrere alle integrazioni salariali con causale COVID. Nulla dice però riguardo alla consultazione sindacale preventiva relativa alle sospensioni e riduzioni dell’attività lavorativa intervenute dal 1° gennaio 2022.
Nella sopra citata circolare n. 18/2022 l’INPS nell’affermare che “permangono tutte le altre regole che governano l’accesso ai trattamenti quali, a titolo esemplificativo, l’incidenza dei periodi richiesti sui limiti massimi complessivi e singoli dei trattamenti, il rispetto della tempistica per l’invio delle domande di accesso, l’anzianità minima di effettivo lavoro che i lavoratori devono possedere presso l’unità produttiva per la quale è richiesto il trattamento, l’informazione, la consultazione e l’esame congiunto con le Organizzazioni Sindacali nonché l’obbligo, a carico delle aziende richiedenti, di produrre una relazione tecnica dettagliata che fornisca gli elementi probatori indispensabili per la concessione”, nulla dice riguardo alle sospensioni e riduzioni dell’attività lavorativa intervenute dal 1° gennaio 2022, che ben difficilmente potevano essere precedute dal confronto sindacale previsto dall’art. 14 del D.Lgs. n. 148/2015, che impone ai datori di lavoro di informare ex ante le rappresentanze sindacali della prevista riduzione o sospensione dell’attività e di consultarle, dando corso all’esame congiunto.
Si attende pertanto che il Ministero del Lavoro e l’INPS intervengano, in fase di prima applicazione della riforma, prorogando l’esonero dall’obbligo di consultazione sindacale preventiva per il datore di lavoro che richieda gli ammortizzatori sociali per le sospensioni decorrenti dal mese di gennaio 2022. Questa soluzione eviterebbe ai datori di lavoro la necessità di invocare quale extrema ratio il c.d. “evento oggettivamente non evitabile”, che li dispensa dall’obbligo della consultazione sindacale preventiva.