Con circolare n. 9 del 9 ottobre 2023 il Ministero del Lavoro ha fornito indicazioni sul corretto utilizzo dei contratti a termine come disciplinati dalla legge 85/2023. In particolare:
– viene ribadito il termine massimo di durata dei rapporti a termine in 24 mesi;
– si riafferma la contrattazione collettiva nazionale come strumento di individuazione delle ragioni di apposizione del termine mentre quella aziendale vale ove stipulata dalle organizzazioni maggiormente rappresentative;
– si conferma la possibilità che le parti del contratto individuale di lavoro possano individuare esigenze di natura tecnica organizzativa e produttiva che giustifichino la apposizione del termine di durata del rapporto superiore a 12 mesi (validità fino al 30 Aprile 2024);
– viene chiarita la validità delle discipline contrattuali collettive già in vigore in ordine al superamento dei 12 mesi di durata dei contratti a termine;
– si conferma che proroghe e rinnovi possono essere operati liberamente, senza alcuna condizione, nei primi 12 mesi;
– i contratti a termine stipulati prima del 5 maggio 2023 non concorrono al raggiungimento dei termine di 12 mesi entro il quale è consentito il ricorso ai contratti a termine senza condizioni con la conseguenza che dopo il 5 maggio 2023 i datori di lavoro possono far ricorso a contratti a termine per un’ulteriore periodo massimo di 12 mesi. (Va tenuta presente la data di proroga o rinnovo di un contratto stipulato tra il 5 maggio e il 4 luglio 2023).
– Viene chiarito il regime di favore della somministrazione a tempo indeterminato per alcune categorie di lavoratori svantaggiati.