E’ stato sottoscritto nella serata di ieri, 21 novembre, un accordo tra le parti sociali -eccetto la CGIL- ed il Governo circa le misure da adottare per migliorare la produttività e competitività delle imprese italiane.
Prima che le misure diventino operative, l’accordo dovrà essere recepito in un apposito provvedimento legislativo e, successivamente, da accordi sindacali interconfederali o di categoria.
In estrema sintesi, le linee generali dell’accordo stesso prevedono che il baricentro delle relazioni sindacali si sposti dal livello nazionale a quello aziendale, con la possibilità di definire piè compiutamente in quest’ultima sede interventi in materia di:
– politiche retributive collettive contrattate legate ad obiettivi di miglioramento delle performances aziendali. Per favorire gli accordi su questo specifico tema, il Governo si è impegnato a mettere a disposizione adeguate risorse per finanziare la decontribuzione e la tassazione agevolata delle somme eventualmente erogate a fronte dei risultati conseguenti gli accordi suddetti;
– utilizzazione di una quota parte degli eventuali incrementi retributivi concordati a livello nazionale all’interno degli accordi aziendali sull’incremento della produttività;
– politiche partecipative azionarie od obbligazionarie rivolte ai lavoratori;
– inquadramento e mansioni, con possibilità di definire il concetto di ‘mansioni equivalenti’, in modo tale da poter superare, forse, taluni vincoli di legge legati al divieto di adibizione a mansioni inferiori;
– orario di lavoro;
Il testo dell’accordo è consultabile su: