Il 22 gennaio 2009, il Governo e le parti sociali, con l’esclusione della CGIL, hanno sottoscritto un accordo quadro, che delinea un nuovo modello contrattuale comune al settore pubblico e privato. L’accordo ha natura programmatica e rinvia a future intese per la definizione di specifiche discipline. Le principali novità introdotte dall’accordo sono due:i contratti collettivi nazionali di categoria avranno durata triennale, tanto per la parte economica che per quella normativa; inoltre, scompare l’inflazione programmata, che verrà sostituita dall’Ipca (indice dei prezzi al consumo armonizzato in ambito europeo per l’Italia), depurato dalla dinamica dei prezzi dei beni energetici importati. L’elaborazione della previsione sarà affidata ad un soggetto terzo. L’accordo avrà un carattere sperimentale per la durata di quattro anni.
Nel testo dell’accordo si intravede l’intenzione di intervenire in materia di rappresentanza sindacale e di titolarità dell’esercizio delle prerogative sindacali, ivi compreso il diritto di sciopero. Altra indicazione programmatica riguarda la semplificazione e la riduzione del numero dei contratti collettivi.