Al lavoratore distaccato da impresa straniera della CEE nel paese comunitario trova applicazione la normativa legale e contrattuale in materia di sicurezza sociale del Paese ospite
La Corte Europea di Giustizia nella causa C-527/16, con sentenza del 6 settembre 2018, ha affermato che al lavoratore distaccato da impresa straniera della CEE nel paese comunitario trova, da subito, applicazione la normativa legale e contrattuale in materia di sicurezza sociale del Paese ospite, in quanto va evitato, ai sensi del regolamento n. 883/2004 (art. 12, paragrafo 1), il fenomeno dei lavoratori distaccati in successione a fini sostitutivi (in linea di massima il costo contributivo dei paesi di provenienza è molto più basso).
Il principio affermato dalla Corte è, in estrema sintesi, che, in via generale, un lavoratore è soggetto al regime della sicurezza sociale dello Stato membro in cui lavora, in particolare allo scopo di garantire nel modo migliore la parità di trattamento di tutte le persone occupate nel territorio di tale
Stato membro.
Per consultare il comunicato stampa 126/18 della Corte di giustizia dell’Unione europea, con una sintesi della sentenza, clicca qui:
https://curia.europa.eu/jcms/upload/docs/application/pdf/2018-09/cp180126it.pdf