In attuazione dell’articolo 46 del Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, il Decreto interministeriale del 29 marzo 2022, firmato di concerto dal Ministero del Lavoro e dal Ministero per le Pari Opportunità e la Famiglia, e pubblicato il 17 maggio 2022, definisce le modalità per la redazione del rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private con più di 50 dipendenti.
Per le aziende che occupano oltre cinquanta dipendenti e che sono tenute per la prima volta alla redazione del rapporto biennale, il primo rapporto fornisce la situazione del personale maschile e femminile riferita al 31 dicembre 2021. Le aziende devono redigere il rapporto esclusivamente in modalità telematica, inserendo le informazioni contenute nell’allegato A del decreto, attraverso l’utilizzo dell’apposito portale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, per il solo biennio 2020-2021, entro il 30 settembre 2022. Per tutti i successivi bienni è confermato come termine la data del 30 aprile dell’anno successivo alla scadenza di ciascun biennio. A conclusione della procedura informatica l’applicativo rilascierà una ricevuta attestante la corretta redazione del rapporto. Una copia del rapporto, unitamente alla ricevuta deve essere trasmessa dal datore di lavoro anche alle rappresentanze sindacali aziendali. Il servizio informatico del Ministero attribuisce alla consigliera o al consigliere regionale di parità un identificativo univoco per accedere ai dati contenuti nei rapporti trasmessi dalle aziende, al fine di poter elaborare i relativi risultati e trasmetterli alle sedi territoriali dell’Ispettorato nazionale del lavoro, alla consigliera o al consigliere nazionale di parità, al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, all’ISTAT e al CNEL. L’ Ispettorato Nazionale del Lavoro verificherà la veridicità dei rapporti e in caso di contenuto mendace o incompleto applicherà una sanziona amministrativa pecuniaria da 1.000 a 5.000 euro. L’applicativo informatico sarà operativo dal 23 giugno 2022.