Sarà quanto prima pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia, firmato il 16 dicembre 2014, con il quale, dal 1° gennaio 2015 viene incrementata di quattro mesi l’età minima per poter usufruire della pensione di vecchiaia.
Viene così data attuazione a quanto previsto dall’art. 12, commi 12-bis e 12-ter del D.L. 78/2010 (convertito in Legge 122/2010) e dall’art. 24 comma 6 D.L. 201/2011 (convertito in Legge 214/2011), norme che hanno previsto un periodico meccanismo automatico di adeguamento dell’età pensionabile alla durata della speranza di vita.
Pertanto, dal 1° gennaio 2016, ferma restando la necessità di avere almeno 20 venti anni di contributi, le condizioni anagrafiche per poter accedere alla pensione di vecchiaia saranno le seguenti:
Lavoratori dipendenti settore privato: aver compiuto 66 anni e 7 mesi;
Lavoratrici dipendenti settore privato: aver compiuto: 65 anni e 7 mesi;
Lavoratori dipendenti e lavoratrici dipendenti settore pubblico: aver compiuto 66 anni e 7 mesi;
Lavoratrici autonome e lavoratori con gestione separata: aver compiuto 66 anni ed 1 mese
Aumenta di 4 mesi anche il massimo di età fino al quale il lavoratore dipendente può chiedere di restare in servizio: dal 2016 sarà di 70 anni e sette mesi.